Corte Europea dei diritti dell’uomo
Lo Studio fornisce assistenza e consulenza in materie di stampo internazionalistico, in particolare prestando la propria esperienza nella redazione di ricorsi alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo. Nell’ultimo decennio, la giurisprudenza degli organi di Strasburgo si è occupata più volte di profili di possibile incompatibilità delle prassi o norme interne di diritto e procedura penale con la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.
Ciò è accaduto, per esempio, con riferimento alla confisca, alle misure di prevenzione, al trattamento penitenziario, all’applicazione retroattiva della pena più mite e alla presunzione di innocenza. Ed invero, la convenzione EDU ha assunto un ruolo di piena centralità anche nell’ordinamento penale italiano, anche perché costituisce uno strumento idoneo – a determinate condizioni – a intaccare il giudicato penale.
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 113 del 2011, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 630 (Casi di revisione) c.p.p., nella parte in cui non prevede un diverso caso di revisione della sentenza o del decreto penale di condanna al fine di conseguire la riapertura del processo, quando ciò sia necessario ai sensi dell’art. 46 par. 1 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, per conformarsi a una sentenza definitiva della Corte europea.
Lo Studio Legale Bongiorno vanta una approfondita conoscenza dei meccanismi di accesso alla Corte di Strasburgo, che va adita, esaurite le vie di ricorso interne, entro sei mesi dall’ultima decisione interna definitiva.